giovedì 28 settembre 2017

Clausewitz e la Campagna di Russia del 1812

Quando si nomina Clausewitz, il pensiero corre subito alla sua opera più famosa, il suo capolavoro incompiuto: “Vom Kriege” (Della Guerra), opera universalmente riconosciuta come uno dei pilastri fondamentali del pensiero politico, strategico, militare.



La stessa sorte però non è toccata alle numerose opere di storia militare, molte delle quali dedicate alle campagne napoleoniche, studiate dal Clausewitz con grande interesse e descritte con notevole acume critico. Queste opere, non hanno riscosso l’interesse che avrebbero meritato, in particolare in Italia dove non sono mai state neppure tradotte.
Fra queste almeno una sarebbe stata, sicuramente, degna di maggior attenzione: quella relativa alla campagna di Russia del 1812 (Der Russische Feldzug von 1812 ), 


che ha avuto, fuori d’Italia, una notevole diffusione, ne esistono infatti, per quel che sono riuscito a reperire, traduzioni in inglese(1), francese, portoghese e russo.



Quali sono i motivi che ci fanno ritenere quest’opera degna di maggior attenzione? Innanzitutto perché descrive un evento che segnò una svolta decisiva nella storia d’Europa del XIX secolo. La campagna di Russia, infatti, vide la prima disfatta militare di Napoleone e segnò l’inizio della fine del suo Impero. Il 23 giugno 1812 le truppe francesi attraversavano il Niemen (Neman ) ed entravano in Russia. Meno di due anni dopo, il 31 marzo 1814, i Russi entravano a Parigi costringendo Napoleone ad abdicare.



Il giudizio sull’importanza storica di quest’opera del Clausewitz da parte dei più autorevoli storici militari contemporanei da Sir Michael Howard a George Nafziger, a Peter Paret ecc. è unanime; per tutti si tratta di un brillante resoconto di prima mano di un testimone diretto di quegli avvenimenti, che unisce all’accurata narrazione dei principali eventi militari interessanti descrizioni di eminenti personalità e ampie riflessioni sulla strategia e la politica dei due contendenti.
Non va trascurato anche il fatto che Clausewitz, non essendo russo, ci offre una visione della situazione interna all’esercito zarista più obiettiva di quella di molti altri memorialisti. 
Questa esperienza inoltre gli fornì molti spunti per la sua opera maggiore.



Anche nella vita del Clausewitz, questa campagna rappresentò un evento cruciale che ne segnò in maniera decisiva il destino futuro. Infatti la decisione di dimettersi per la sua contrarietà all'alleanza fra Prussia e Francia contro la Russia, stipulata a Parigi nel febbraio 1812, ebbe gravi ripercussioni e spiacevoli conseguenze sul suo futuro.

Dei diversi ufficiali che fecero la stessa scelta nessuno fu trattato così severamente come lui, che era il più vulnerabile, non appartenendo all'aristocrazia vicina alla corona, quasi che il Sovrano volesse riversare su di lui le frustrazioni per l'affronto subito da quel gruppo di ufficiali.


ebook Kindle 

Clausewitz, da parte sua, contribuì a creare tale situazione, gestendo maldestramente le sue dimissioni e non rispettando taluni obblighi legali.

Dichiarò infatti di voler lasciare l’esercito per motivi privati, senza accennare alla sua intenzione di passare al servizio della Russia, e senza chiederne il permesso al sovrano, come invece avevano fatto gli altri suoi colleghi. Per questo fatto venne successivamente posto sotto accusa e citato in giudizio. Tutto ciò rese difficile il suo rientro nell’esercito e contribuì ad influenzare negativamente la sua carriera, che in condizioni normali, avrebbe potuto portarlo ai vertici. Invece finita la campagna di Russia, contrariamente ai suoi colleghi, non venne riammesso nell'esercito prussiano fino al 1814. Solo nel 1818 venne promosso Generale, ma venne relegato alla Scuola ufficiali di Berlino come responsabile amministrativo. Venne richiamato in servizio attivo solo nel 1830, come capo di Stato Maggiore del corpo di spedizione prussiano inviato per sedare l'insurrezione polacca, guidato dal Gen. Gneisenau. L'anno dopo perse la vita a causa di un'epidemia di colera il 16 novembre, a Breslavia.



L'opera mette insieme tre capitoli, che Clausewitz compose in tempi differenti, probabilmente fra la fine del 1814 e la fine del 1823. Egli forse intendeva realizzare due opere diverse sulla guerra di Russia,una avrebbe riguardato una narrazione impersonale della campagna dal punto di vista strategico operativo, l'altra un racconto strettamente autobiografico. L'improvvisa scomparsa, impedì che quest'opera venisse ultimata, così come la più famosa "Vom Kriege".


(1) Questa versione è disponibile integralmente collegandosi a questo link: 

Nessun commento: