lunedì 8 febbraio 2016

Personaggi storici: Michail V. Frunze: il Clausewitz sovietico (1885-1925)


Fra le figure che hanno avuto un ruolo di rilievo nella storia dell'Unione Sovietica, quella di Michail Vasil'evič Frunze è una delle meno conosciute in Italia e meno citate, pur essendo egli stato un protagonista, sia dal punto di vista politico, sia da quello militare, dei principali eventi della rivoluzione di ottobre e della successiva Guerra Civile. Lo stesso non avveniva in Unione Sovietica  dove era considerato un eroe della Rivoluzione d'ottobre e della Guerra Civile, un eminente teorico militare al quale venne intestata l'Accademia Militare di Mosca, una delle più importanti istituzioni dell'Armata Rossa (equivalente alla nostra Scuola di Guerra o allo Staff College inglese), ed infine un Bolscevico della prima ora, per la sua vicinanza a Lenin fin dalla nascita di quella corrente del Partito Socialista.
Nacque nel febbraio del 1885 a Biškek, attuale capitale del Kirghizistan, da una famiglia di origine romena per parte di padre. Alla sua morte la città venne rinominata Frunze e divenne capitale della Repubblica Socialista Sovietica del Kirghizistan, e tale rimase fino al 1991, quando riprese il vecchio nome.
Nel 1904 venne ammesso all'Università Politecnica di San Pietroburgo, dove cominciò a frequentare ambienti politici e si iscrisse al Partito Operaio Socialdemocratico Russo aderendo alla componente bolscevica di Lenin, come già detto in precedenza.
Avendo preso parte ad una manifestazione studentesca venne arrestato e una volta rilasciato venne allontanato da San Pietroburgo con il divieto di dimora in quella città. 


Trasferitosi nel distretto di Inanovo-Voznesensk in Ucraina, l'anno successivo, nel pieno della Rivoluzione del 1905, capeggiò uno sciopero dei lavoratori del tessile a Suja ed Inanovo, convincendo anche molti operai ad aderire al partito, creando una prima associazione chiamata soviet (consiglio). Dopo il disastroso risultato della rivoluzione, nel 1906 venne arrestato e condannato a morte. Sentenza poi convertita in ergastolo e lavori forzati nelle prigioni siberiane.

Rivoltosi deportati in Siberia dopo la mancata Rivoluzione del 1905 (Aleksandr M. Ljubimov)


Dopo 10 anni riuscì a fuggire e si rifugiò a Chita nella Siberia meridionale, dove riprese l'attività politica. 
Nel corso della rivoluzione del febbraio 1917, il partito lo inviò a Mink in Bielorussia dove fu prima a capo della locale milizia civile, poi venne eletto presidente del Soviet della Regione.
Quando scoppiò la Rivoluzione di ottobre 1917, si recò a Mosca con un manipolo di 500 Guardie rosse e prese parte all'occupazione del Cremlino.

Un gruppo di Guardie Rosse nell'ottobre 1917

Dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi, Frunze venne nominato Commissario Militare in una provincia ucraina. Una volta scoppiata la Guerra Civile gli venne assegnato il comando del Gruppo di Armate Meridionale con il quale ottenne rilevanti successi contro l'Armata Bianca dell'Ammiraglio Kolčak. 

Tre celebri comandanti dell'Armata Rossa 
nel corso della guerra civile: Budyonny, Frunze e Voroshilov

In seguito, grazie ai successi ottenuti, gli venne assegnato da Trockij (Commissario del popolo per la Guerra e Comandante dell'Armata Rossa) la responsabilità dell'intero fronte orientale e continuò ad ottenere rilevanti successi militari contribuendo in modo determinante alla vittoria sui Bianchi.


Nel 1921 entrò nel Comitato Centrale del Partito, negli anni successivi fu nominato prima presidente del Consiglio Militare Rivoluzionario e poi Commissario del Popolo alla Guerra. Nel 1925, quando era uno degli uomini più potenti del partito morì misteriosamente nel corso di una banale operazione chirurgica, a causa della somministrazione di una eccessiva dose di cloroformio.
Su questo episodio alcuni hanno visto la mano di Stalin che cominciava ad essere infastidito dalla popolarità di Frunze. 

Frunze, secondo da sx, in una riunione con Stalin

La definizione, discutibile, di Clausewitz sovietico, gli venne attribuita, negli anni '60, dallo storico Water Jacobs in una biografia dettagliata in cui Frunze viene descritto come un originale teorico, un genio militare ed un importante leader politico.


Diverso è il punto di vista di un altro celebre studioso, John Erickson, il quale nel suo Storia dello Stato Maggiore sovietico (Feltrinelli 1963) sminuisce l'importanza di Frunze come teorico militare, a causa della sua scarsa professionalità in campo militare, carenza che, tuttavia, era diffusa fra i comandanti rivoluzionari, al punto che fu necessario richiamare in servizio molti ufficiali zaristi inizialmente epurati.



Resta comunque il fatto che nel lungo dibattito che seguì la Guerra civile circa il futuro dell'Armata Rossa egli ebbe la meglio su Tockij. Il dissidio consisteva sostanzialmente sulla diversa visione che i due avevano della funzione dell'Armata Rossa. Frunze riteneva necessario predisporre una Dottrina Militare Unificata, che prevedesse il servizio militare obbligatorio anche in tempo di pace, dottrina che doveva plasmarsi sugli obiettivi del partito, mentre Trockij, riteneva che, vista la fluidità della guerra, non fosse necessario legare l'impiego dell'Armata ad una dottrina rigida e che il servizio militare restasse con la caratteristica della milizia volontaria. Alla fine la maggioranza dette ragione al primo, che non molto tempo dopo scalzò Trockij anche dall'incarico di Commissario del popolo alla Guerra.


Trockij, che di lì a poco sarebbe anche caduto in disgrazia ed espulso dal partito, non perdonò a Frunze la sconfitta e la sostituzione e nella sua voluminosa Storia della Rivoluzione Russa ignorò completamente il contributo di Frunze, citandolo solo una volta, a pagina 1048 con un giudizio sferzante in cui lo definisce «...personalmente molto coraggioso, ma non certo dotato di larghezza di vedute».
Per chi fosse interessato ad approfondire, oltre ai due libri sopracitati segnalo il saggio dell'ex Sottosegretario di Stato USA Condoleezza Rice: The Making of Soviet Strategy in AA. VV.: Makers of Modern Strategy - From Machiavelli to Nuclear Age (a cura di Peter Paret), Priceton University Press, 1986.


Chiudiamo con una nota di colore. Il celebre copricapo dell'Armata Rossa, qui sotto riportato, veniva chiamato anche Frunzevka, in onore al celebre personaggio, che era solito indossarlo con l'uniforme.