martedì 12 gennaio 2016

Personaggi storici: Karl Ludwig August von Phull (1757 -1826)





Tutti coloro che hanno letto, almeno una volta, Guerra e pace di Tolstoj si sono imbattuti in questo personaggio all'interno di quell'ambiente un po' surreale di consiglieri vari che circondavano lo zar Alessandro I a Vilna nelle settimane antecedenti l'invasione napoleonica. Spesso nelle varie edizioni, però, il nome compare diverso, anziché Phull si trova Pfuel, Full, Pfull, Pfühl, differenze dovute, in prevalenza, alla traduzione dal russo a causa della diversa traslitterazione della grafia del nome Phull in cirillico: Пфулъ.
Non è stato possibile trovare nessuna immagine relativa al personaggio. In alcuni siti viene erroneamente indicata una immagine che si riferisce invece a Ernst Heinrich Adolf von Pfuel (3 November 1779 – 3 December 1866) generale prussiano che ricoprì, sempre in Prussia, anche l'incarico di ministro della guerra e primo ministro. L'errore probabilmente  si deve attribuire al citato problema della diversa grafia del cognome.
Clausewitz conosceva bene Phull in quanto, prima, lo aveva avuto come insegnante alla Scuola Ufficiali di Berlino, poi, quando nel 1812 lasciò la Prussia per andare a combattere con i Russi contro Napoleone, lo ritrovò come consigliere militare dello Zar e per un primo periodo gli fece anche da Aiutante di Campo.


Nel suo testo dedicato alla campagna di Russia (Der Russiche Feldzug von 1812) ne traccia un ritratto molto pungente. Lo descrive come uno che vive fuori del tempo, avulso dalla realtà contemporanea perso in sterili elucubrazioni militari prive di qualsiasi analisi storica.



Phull era nato da una nobile famiglia a Ludwigsburg nel 1757 nell'allora Ducato di Württemberg. Nel 1774 entrò come sottotenente nell'esercito del Duca, per passare cinque anni dopo con lo stesso grado, nell'esercito del Regno di Prussia di Federico il Grande. Partecipò alla Guerra di successione bavarese 1778-1779 (conosciuta anche come Guerra delle patate Kartoffelkrieg). Nel 1781 venne assegnato allo Stato Maggiore Generale, dove le sue qualità intellettuali vennero apprezzate dallo stesso sovrano. 


Negli anni successivi prese parte alle campagne contro la Francia (1792-1797) combattendo a Valmy, a Kaiserslautem (dove venne insignito della decorazione Pour le Merite, la più alta onorificenza prussiana) e prese parte all'assedio di Mainz.


Nel 1806 aveva raggiunto il grado di colonnello ed era uno dei tre Capi dello Stato Maggiore Generale del re Federico Guglielmo III, assieme Scharnhost e Massenbach (all'epoca lo stato maggiore non aveva un unico capo, bensì era articolato in tre sezioni, ciascuna delle quali si interessava di un possibile eventuale teatro di guerra ed i tre ufficiali citati ne erano i Capisezione).


Dopo la sanguinosa sconfitta prussiana da parte dei francesi ad Auerstadt nel 1806, Clausewitz descrive così la sua reazione:


rideva come un matto per la disfatta dell'esercito ed invece di farsi avanti, nel momento del bisogno, come fece Scharnhorst, per dimostrare le proprie reali capacità e per cercare di rammendare il tessuto lacerato, aggiungendo nuovi fili a quelli in buono stato che erano rimasti, egli dette tutto per perduto e passò al servizio della Russia. (Carl von Clausewitz, Der Russische Feldzug von 1812, Limes Verlag, Wiesbaden, 1953, p. 10, traduz. mia)

Il passaggio al servizio della Russia avvenne in modo, a dir poco, grossolano. Phull, nel 1807, poco dopo il disastro di Jena ed Auerstadt, si trovava in Russia, alla corte dello Zar, per una missione diplomatica in rappresentanza di Federico Guglielmo III, ciononostante non si pose nessuno scrupolo nell'accettare l'offerta dello Zar Alessandro I di entrare nel suo esercito con il grado di Maggior Generale.
Il giudizio espresso da Clausewitz su questo comportamento è abbastanza cattivo:

Se lo Zar avesse conosciuto meglio gli uomini avrebbe, probabilmente, avuto meno fiducia nelle capacità di una persona che aveva abbandonato così rapidamente e con così poco tatto una causa perduta. (ibidem)

Lo Zar Alessandro I, ritratto nell'anno della sua incoronazione (1801)

Nei successivi cinque anni che precedettero l'invasione francese Phull conquistò rapidamente la fiducia dello Zar fino a diventare uno dei suoi più fidati consiglieri in fatto di strategia e di politica.
Fece parte del suo seguito a Tilsit, dove il 7 luglio 1807 (27 giugno per il calendario giuliano) venne siglata la pace con Napoleone. (L'incontro fra i due Imperatori viene raccontato anche in Guerra e pace).

Napoleone riceve Alessandro I sul un pontone il mezzo al fiume Niemen 

Nel 1809 venne promosso Tenente Generale e affiancò il sovrano in ogni attività dello Stato Maggiore Generale ricevendo anche l'incarico di redigere un piano difensivo in caso di attacco francese. Noto anche come "Piano di Drissa".
Quando in previsione dell'attacco francese lo Zar si spostò a Vilna, Phull, che l'aveva seguito, sempre secondo Clausewitz, non trovò un ambiente favorevole:

si era trovato completamente isolato, un estraneo fra tutti quei russi che lo guardavano con invidia, diffidenza e ostilità. Egli ignorava la lingua, non conosceva le persone, non sapeva nulla dell'organizzazione dello stato e dell'esercito, non ricopriva nessun incarico ufficiale, non aveva alcuna autorità, non disponeva né di un aiutante di campo né di un ufficio proprio, non riceveva rapporti né comunicazioni.   (op. cit., p.13)

L'ostilità dell'entourage dello Zar nei suoi confronti si manifestava anche verso il suo piano operativo, oggetto di pressoché unanime disapprovazione da parte dei vertici militari. 
L'idea prevedeva che il grosso delle forze russe ripiegasse fino al campo fortificato di Drissa, in un'ansa della Dvina, mentre il resto delle truppe avrebbe dovuto attaccare le retrovie nemiche.




All'atto pratico l'idea si palesò irrealizzabile a causa della debolezza numerica dell'esercito russo e dell'impossibilità di mantenere il campo trincerato per carenze logistiche e difensive. Questo errore fece vacillare la fiducia dello Zar nei confronti del suo consigliere militare, cosa che lo indusse a passare la totale responsabilità della condotta delle operazioni a Barclay de Tolly, ministro della Guerra e Comandante della I Armata.
Nel novembre del 1812, quando ormai la tragica ritirata dei francesi si stava concludendo, Phull venne inviato in missione diplomatica nel Regno Unito e successivamente in Olanda, dove rimase come Ambasciatore fino al 1821. Ritiratosi in pensione morì a Stoccarda nel 1826.

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